Foto Matteo Ghilarducci
VIAREGGIO. Per anni ha fatto incetta di trionfi, guadagnandosi la (meritata) promozione tra le mascherate di gruppo. E adesso che Luca Bertozzi è salito di categoria, tra i mascheratisti isolati è ufficialmente iniziata la lotta per la successione, con tanti artisti in rampa di lancio pronti a raccoglierne il testimone.

Chi, già nel corso degli ultimi anni, ha provato a insidiarlo è Andrea Pucci: il giovanissimo mascheratista si presenta con “I tirati dei Caraibi”, una simpatica satira sui personaggi della politica e dello show-business che sono ricorsi alla chirurgia plastica: bella l’idea del vascello e di accompagnare l’opera, come di consueto, con un folto gruppo di figuranti vestiti a tema.

Le maschere isolate annoverano, poi, due nomi altisonanti: uno è quello di Valentina Galli, figlia del carrista Fabrizio, che cavalca l’attualità con “Campagna elettorale” – il segretario del Pd Pierluigi Bersani e Beppe Grillo in uno scenario agreste -, l’altro è quello di Michele Cinquini, figlio del carrista Umberto, che con “Grana padania” ironizza sulle grane sorte all’interno della Lega Nord con le vicende di Renzo Bossi.

Confermatissimo dalla natìa Cecina il mascheratista Rodolfo Mazzone: anche lui si rifugia nella satira con “Renzi-stein, la multicreatura”, opera che raffigura il ‘rottamatore’ Matteo Renzi, sindaco di Firenze, come un mostro elaborato utilizzando vecchi politici. Anche un navigato costruttore come Floriano Marchi sceglie la politica: il suo “La trappolona” è un’allegoria sul cancelliere tedesco Angela Merkel che influenza l’andamento dei mercati e comanda gli altri Stati dell’Ue.

Tantissimi, poi, gli artisti emergenti: con “L’osservatore romano” Daniele Chicca trae spunto dall’omonimo giornale della Santa Sede per raffigurare Papa Benedetto XVI intento a scrutare ogni eccesso della società attuale, mentre la coppia Francesco La Notte-Giulia Bernardi immagina i “Fichi d’India”, ovvero il duo comico composto da Bruno Arena e Massimiliano Cavallari, rappresentati come frutti.

Giochi di parole semplici ma efficaci, accompagnati da tanti colori, per “La rana…pescatrice” di Massimiliano e Michelangelo Francesconi – un anfibio con la canna da pesca attira su di sé altri animali come gabbiani e granchi – e per “Il pescìatore” di Gabriele Libero Balderi – un pesce usa la coda a mo’ di sci.

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ultimo aggiornamento: 03-02-2013


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